La rivalità tra Cesare e Silla - versione greco Plutarco
LA RIVALITA' TRA CESARE E SILLA
VERSIONE DI GRECO di Plutarco
αἰτία δὲ Καίσαρι τῆς πρὸς Σύλλαν ἀπεχθείας ἡ πρὸς Μάριον οἰκειότης ἦν· Ἰουλίᾳ γὰρ πατρὸς ἀδελφῇ Καίσαρος ὁ πρεσβύτερος συνῴκει Μάριος, ἐξ ἧς ἐγεγόνει Μάριος ὁ νεώτερος, ἀνεψιὸς ὢν Καίσαρος....
TRADUZIONE
Causa dunque per Cesare della sua inimicizia nei confronti di Silla fu l’amicizia che nutriva nei confronti di Mario: Mario, infatti, abitava con la sorella Giulia del padre di Cesare.
Poiché dunque egli da principio, malvisto da Silla per le sue occupazioni e per il gran numero di delitti, non lo trattò affabilmente, anzi si presentò in assemblea aspirando alla dignità sacerdotale quando non era ancora un ragazzo, Silla, oppostogli, fece in modo che perdesse la carica; mentre poi trattava della sua impresa, poiché alcuni dicevano che non era ragionevole uccidere un ragazzo così giovane, disse che essi sragionavano se non riuscivano a scorgere in quel ragazzo molti Marii.
Dopo che venne tenuto questo discorso contro di lui, a lungo Cesare si nascose errando nelle Sabine; in un secondo tempo, sceso in direzione della costa, tornò in barca in Bitinia presso il re Nicomede.
E, trascorso non molto tempo presso quest’ultimo, fu catturato dai pirati presso Farmacomisi, sulla strada del ritorno per mare. I pirati, infatti, già allora controllavano il mare con grandi equipaggi ed enormi navi.
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