Le virtù di Numa Pompilio - Plutarco versione greco
Le virtù di Numa Pompilio
VERSIONE DI GRECO di Plutarco
Ἦν δὲ πόλεως μὲν ὁ Νουμᾶς ἐπιφανοῦς ἐν Σαβίνοις τῆς Κύρεων, ἀφ' ἧς καὶ Κυρίτας Ῥωμαῖοι σφᾶς αὐτοὺς ἅμα τοῖς ἀνακραθεῖσι Σαβίνοις...
Numa era d'una città illustre dei sabini Chiamata Quire (per la quale i romani uniti con quei sabini che fuorno a Roma chiamati, si nominarono Quiriti)
e figlio di un uomo cospicuo, detto Pomponio e di 4 fratelli egli era il più giovane; e nacque (certo per qualche disposizione di fortuna divina) il giorno stesso in cui fu fondata Roma da Romolo, che fu il ventunosimo di aprile. Essendo egli poi di indole e di temperamento tale che era portato naturalmente ad ogni virtù si rese via via più mansueto ed umano per l'educazione, per la sofferenza, e per l'applicarsi che lui faceva alla filosofia, con l'allontanare da se non solomanente quelle passioni d'animo che sono ignomisose, ma ben anche la violenza e l'avarizia che sono pure in pregio presso i barbari, stimando vera forza il reprimere in se stesso, gli affetti e l'assoggettarli alla ragione. Quindi avendo egli eliminato dalla sua casa ogni sorta di lusso e di sontuosità e prestando se stesso a cittadini e a stranieri giudice e con fare irreprensibile, e occupandosi poi, quando gli avanzava tempo, non nel procacciarsi delizie e guadagno, ma nel colto dei dei, e nel considerare con la ragione, la natura e potenza di quelli, aveva acquisito un grande fama e stima
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