Nicia sconfitto si rivolge a Gilippo
οἱ δ' οὐ προσεῖχον, ἀλλὰ πρὸς ὕβριν καὶ μετ' ὀργῆς ἀπειλοῦντες καὶ λοιδοροῦντες ἔβαλλον ἤδη πάντων ἐνδεῶς ἔχοντα τῶν ἀναγκαίων....
Ma quelli non accettarono e con violenza ed ira lo attaccarono minacciandolo e insultandolo, quando ormai egli mancava del necessario.
Egli resistette per tutta quella notte, ed il giorno seguente, pur tra gli attacchi avanzava verso il fiume Assinaro. I nemici vennero qui all'assalto, rovesciarono parecchi uomini nel fiume, mentre altri vi si erano spontaneamente buttati per la sete, lì ci fu una grande strage, molto crudele, di gente che nel fiume beveva e intanto veniva uccisa finché Nicia si gettò ai piedi di Gilippo e disse "Abbiate pietà Gilippo, voi vincitori;
non di me che ho avuto nome e fama per aver compiuto grandi imprese, ma degli altri ateniesi, considerando che le vicende di guerra sono comuni a tutti, e che gli ateniesi quando ebbero successo si sono comportati con voi con benevolenza e moderazione
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