Vita di Teseo 1
[1] Ὥσπερ ἐν ταῖς γεωγραφίαις, ὦ Σόσσιε Σενεκίων, οἱ ἱστορικοὶ τὰ διαφεύγοντα τὴν γνῶσιν αὐτῶν τοῖς ἐσχάτοις μέρεσι τῶν πινάκων...
Come nei geografi, o Sossio Senecione, che rilegano nei loro atlanti ai margini delle tavole le parti della terra (nozioni) che sfuggono alla loro conoscenza, ne segnano la ragione scrivendo : «le zone al di là sono deserti di sabbia, senz'acqua e popolate da bestie feroci», oppure : «oscure paludi» o «gelo di scitico » o anche « mare ghiacciato », così (per me), dopo aver percorso nella composizione delle «Vite Parallele» tutto il tempo che può essere raggiunto da una conoscenza verosimile e che sia accessibile ad una ricerca fondata sui fatti, per quanto riguarda i tempi più antichi, a me è risultato a proposito dire:
«Le vicende "al di là", fatti prodigiosi e drammatici, sono i poeti e i narratori di miti che se ne occupano, e non presentano né attendibilità né sicurezza». Ma dopo aver pubblicato la «Vita di Licurgo» il legislatore, e del re Numa, mi sembrava non irragionevolmente di poter risalire sino a Romolo, essendo arrivato con la mia storia vicino ai suoi tempi. E a me che riflettevo : «Chi a siffatto uomo (per dirla con Eschilo) potrà stare a confronto? Chi gli porrò di contro? Quale antagonista? » [5] parve bene di mettere a confronto e di paragonare col padre dell'invitta e gloriosa Roma il fondatore della bella e celebrata Atene.
Esprimo l’augurio che l'elemento mitologico, da me depurato, sottostia a quello razionale e assuma l’aspetto di storia. Ma se audacemente esso contrasterà l'attendibilità e non ammetterà commistione con verosimiglianza, chiederò indulgenza a lettori concilianti, che accolgono con serenità il racconto di fatti che appartengono a tempi remoti.
Le versioni del tuo libro senza doverle cercare?