A Dio ciò che è di Dio a Cesare quel che è di Cesare

Mandatur denique: "Trade basilicam" Respondeo: "Nec mihi fas est tradere, nec tibi accipera Imperator expedit....

Si ordina(Viene ordinato) infine: "Cedi la chiesa" Io rispondo non è lecito a me il darla non conviene a te il riceverla Sire. Non hai nessun diritto di far violenza alla casa di un privato e crederai poter recare a te la casa di Dio?. Si allega che tutto è lecito all'imperatore che su tutto si stende il suo dominio Rispondo:

Non ti appesantire (la coscienza), imperatore, pensando di avere un diritto imperiale su cose che sono divine; non ti esaltare, ma se desideri regnare per molti anni sottomettiti a Dio. È scritto: “Rendi a Dio quello che è di Dio e a Cesare quel che è di Cesare”. All'imperatore appartengo i palazzi ma le chiese (appartengono) al sacerdote.

A te delle pubbliche mura è stato dato il diritto ma non quello delle cose sacre.

Si dice che l'imperatore gli avesse inviato la risposta "Anche io devo avere una chiesa" Gli rispose (lett. risponde): "Non ti è lecito averla". "Che hai a che fare con un'adultera?" L'adultera infatti è colei che non è unita in legittime nozze con Cristo"

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