Bisogna combattere contro i piaceri (versione latino)

Bisogna combattere contro i piaceri
Autore: Seneca
Insulae morfosint. n. 35 p. 67

Indurandus est animus et a blandimentis voluptatum procul abstrahendus. Una Hannibalem hiberna solverunt et indomitum illum nivibus atque Alpibus virum enervaverunt fomenta Campaniae:

armis vicit, vitiis victus est. Nobis quoque militandum est: debellandae sunt in primis voluptates, quae, ut vides, saeva quoque ingenia ad se rapuerunt. Si quis sibi proposuerit quantum operis adgressus sit, sciet nihil delicate, nihil molliter esse faciendum. Fortuna nobiscum bellum gerit; non sumus imperata facturi, iugum non recipimus, immo excutimus, quod maiore virtute faciendum est. Non est emolliendus animus: si voluptati cesserimus, cedendum est labori, cedendum e paupertati.


L'animo deve essere fortificato e deve essere allontanato dalle lusinghe dei piaceri. Un solo accampamento invernale sfiancò Annibale e gli agi della Campania sfinirono quell'uomo che le nevi e le Alpi non avevano domato: vinse con le armi, fu vinto dai vizi. Anche noi dobbiamo militare: prima di tutto devono essere debellati
i piaceri che, come vedi, hanno tratto a sè anche i caratteri rudi. Se qualcuno considererà a quale grande impresa si sia accinto, saprà di non dover fare nulla delicatamente e mollemente.

La fortuna ci fa guerra, non rispetteremo gli ordini, non ci sottoponiamo al giogo, anzi lo gettiamo via, cosa che è da farsi con maggior coraggio. L'animo non deve essere addolcito: se cederemo ai vizi, bisognerà cedere alla fatica, bisognerà cedere alla povertà.

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