Gli sfaccendati a zonzo per Roma (versione LITTERA LITTERAE La traduzione)

Gli sfaccendati a zonzo per Roma Autore: Seneca La Traduzione / Littera Litterae n. 3 pag. 302
Circumcidenda concursatio, qualis est magnae parti hominum domos et... Fine: ... exierint, ubi fuerint, postero die erraturi per eadem illa vestigia.

Bisogna limitare l'andare in giro di qua e di là, che è proprio di gran parte degli uomini che vagano per case per teatri e per fori:

si offrono di occuparsi degli affari degli altri, sembra che abbiano sempre qualcosa da fare. Se chiederai a qualcuno di questi mentre esce di casa: "Dove vai? che pensi?", ti risponderà: "Non lo so, per Ercole; ma vedrò qualcuno, farò qualcosa. " Vanno vagando senza un proposito cercando occupazioni e non fanno le cose che avevano deciso ma quelle in cui si sono imbattuti;

Commisererai alcuni quasi che stessero correndo verso un incendio: tanto spingono quelli che si parano loro davanti e travolgono sé e altri, mentre sono corsi o a salutare qualcuno che non ricambierà il loro saluto o a seguire il funerale di un uomo ignoto o al processo di uno che è spesso in contesa o alle nozze di una che si sposa spesso e, dopo aver seguito la lettiga, in alcuni luoghi l'hanno persino portata;

quindi, tornando a casa con la loro stanchezza inutile, giurano che non sanno loro stessi perché sono usciti, dove siano stati, già pronti il giorno dopo a girovagare su quegli stessi passi

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