La casa sopra i bagni pubblici
Ecce undique me varius clamor circumsonat: supra ipsum baleneum habito.
Abito proprio sopra le terme.
Adesso immaginati ogni genere di rumore che potrebbe esasperare le orecchie: quando i più forti si allenano e si esercitano con i manubri, quando o si affaticano o fingono di affaticarsi, sento i gemiti, ogni volta che trattengono e rilasciano il respiro, sento sibili e soffi fastidiosissimi; quando mi imbatto in uno che sta fermo e che si accontenta di una comune unzione, sento il rumore della mano che picchia contro le spalle, che, a seconda che giunga piatta o concava, così modifica il suono.
Se poi arriva uno che gioca a palla e prende a contare le palle, è finita. Aggiungici adesso il rissoso e il ladro sorpreso con le mani nel sacco e quello a cui piace la sua voce nel bagno, aggiungici adesso quelli che si tuffano in piscina facendo un gran fracasso con l'acqua spostata.
Oltre a questi, che, se non altro, hanno una voce normale, pensa al depilatore che ripetutamente emette una voce sottile e stridula con la quale possa farsi meglio notare e che non sta mai zitto se non quando depila le ascelle e costringe un altro a gridare al suo posto; inoltre gli schiamazzi vari del venditore di bibite e il salsicciaio e il pasticciere e tutti i venditori delle bettole che vendono la merce con la propria diversa modulazione di voce.
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