Mancanza di gratitudine per i doni ricevuti - Seneca versione latino
Mancanza di gratitudine per i doni ricevuti
versione latino Seneca
traduzione libro latino-italiano pagina 109 numero 43
Ingratus Cn. Pompeius, qui pro tribus consulalibus, pro triumphis tribus, pro tot honoribus, quos ex maxima parte inmaturus invaserat, hanc...
Ingrato fu Gneo Pompeo che invece di tre consolati in luogo di tre trionfi in cambio di tanti onori che aveva per la maggior parte innanzi al tempo occupati, rese questo merito allo stato che egli ne dette il possesso ancora ad altri i quali quasi dovendo menomare l'odio che alla sua potenza veniva come se quello che a nessuno non doveva essere lecito fosse stato lecito a più insieme- Costui mentre difendeva imperi straordinari mentre che per averne egli, fece a suo modo. distribuisce altrui le province mentre che divide a tre uomini la repubblica in maniera però che in casa sua ne restassero due parti condusse a tal punto la repubblica che il popolo romano non poteva essere salvo senza essere schiavo.
Ingrato altresì fu il nemico, e vincitore di Pompeo il quale dalla Gallia e dalla Gallia condusse la guerra a Roma e quel tanto amatore della plebe, quel tanto popolano, pose il campo nel cerchio Flaminio più vicino come quel re Porsenna non era stato. E' vero che egli non fece quelle crudeltà avendo vinto che avrebbe potuto fare.
E' vero che osservò quello che usava dire, "che non aveva ucciso nessuno il quale armato non fosse" Ma che vuoi tu perciò dire "gli altri adoperarono le armi più sanguinosamente, ma faziati non di meno qualche volta le gettarono via. Celermente ripose presto la spasda nella guaina ma non se la tolse mai
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