Cesare desiderava morire (Versione Svetonio)

Cesare desiderava morire
Autore: Svetonio

Suspicionem Caesar quibusdam suorum reliquit neque uoluisse se diutius uiuere neque curasse quod ualitudine minus prospera uteretur, ideoque et quae religiones monerent et quae renuntiarent amici neglexisse.

sunt qui putent, confisum eum nouissimo illo senatus consulto ac iure iurando etiam custodias Hispanorum cum gladiis + adinspectantium + se remouisse. alii e diuerso opinantur insidias undique imminentis subire semel quam cauere solitum ferunt: non tam sua quam rei publicae interesse, uti saluus esset: se iam pridem potentiae gloriaeque abunde adeptum; rem publicam, si quid sibi eueniret, neque quietam fore et aliquanto deteriore condicione ciuilia bella subituram. Illud plane inter omnes fere constitit, talem ei mortem paene ex sententia obtigisse. Nam quondam, cum apud Xenophontem legisset Cyrum moriturum mandasse quaedam de funere suo, aspernatus tam lentum mortis genus, subitam sibi celeremque optaverat.


Ad alcuni suoi amici Cesare lasciò il sospetto che non volesse vivere più a lungo e che non si preoccupasse del declinare della sua salute. Per questo non si curò né di quello che annunciavano i prodigi né di ciò che gli riferivano gli amici. Alcuni credono che, facendo eccessivo affidamento nell'ultimo decreto del Senato e nel giuramento dei Senatori, abbia congedato le guardie spagnole che lo scortavano armate di gladio. Secondo altri, al contrario, preferiva cadere vittima una volta per sempre delle insidie che lo minacciavano da ogni parte, piuttosto che doversi guardare continuamente. Dicono che fosse solito ripetere che non tanto a lui, quanto allo Stato doveva importare la sua salvezza; per quanto lo riguardava già da tempo aveva conseguito molta potenza e molta gloria; se gli fosse capitato qualcosa, la Repubblica non sarebbe certo stata tranquilla e in ben più tristi condizioni avrebbe subito un'altra guerra civile.


Questo risultò del tutto chiaro fra tutti, che tale morte gli toccò quasi per sentenza. Infatti una volta, avendo letto presso Senofonte che Ciro, che stava per sul punto di morire, avava incaricato qualcuno aveva dato alcune disposizioniper il suo funerale, disprezzò questo genere di morte così lento, andato a lui e aveva scelto il rapido. e aveva optato per una morte improvvisa e veloce.
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