Crudeltà e ambizione di galba (Versione Svetonio)

Crudeltà e ambizione di galba
Autore: Svetonio

Per octo annos varie et inaequabiliter provinciam rexit, primo acer et vehemens et in coercendis quidem delictis vel immodicus.

Nam et nummulario non ex fide versanti pecunias manus amputavit mensaeque eius adfixit, et tutorem, quod pupillum, cui substitutus heres erat, veneno necasset, cruce adfecit; implorantique leges et civem Romanum se testificanti, quasi solacio et honore aliquo poenam levaturus, mutari multoque praeter ceteras altiorem et dealbatam statui crucem iussit. Paulatim in desidiam segnitiemque conversus est, ne quid materiae praeberet Neroni, et ut dicere solebat, quod nemo rationem otii sui reddere cogeretur. Carthagine nova conventum agens tumultuari Gallias comperit legato Aquitaniae auxilia implorante; supervenerunt et Vindicis litterae hortantis, ut humano generi assertorem ducemque se accommodaret.

Nec diu cunctatus, condicionem partim metu, partim spe recepit
Governò la sua provincia per otto anni in modo incostante e ineguale; in un primo tempo si mostrò pieno di ardore, energico e perfino esagerato nella repressione dei delitti. Infatti fece tagliare le mani ad un cambiavalute disonesto, ordinando di appenderle sul suo banco; fece avvelenare un tutore che aveva avvelenato un orfano di cui era stato nominato erede e poiché quello invocava la legge affermando di essere un cittadino romano, Galba, quasi per consolarlo e addolcire il suo supplizio con qualche nota d'onore, diede ordine di cambiare la croce e di erigerne un'altra molto più alta e dipinta di bianco. A poco a poco si abbandonò all'inerzia e all'indolenza per non offrire pretesti a Nerone e, come era solito dire, «perché nessuno è costretto a rendere conto della propria inattività». Stava tenendo le sue assise a Cartagine Nuova quando dal luogotenente dell'Aquitania che chiedeva aiuti venne a sapere che i Galli si sollevavano; nel frattempo arrivò anche una lettera di Vindice che lo esortava «ad offrirsi come liberatore e come guida del genere umano». Dopo un breve indugio, accettò la proposta, spinto un pò dalla paura, un pò dalla speranza

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