La buona morte di Augusto - SERMO ET HUMANITAS versione latino Svetonio
LA BUONA MORTE DI AUGUSTO versione latino Svetonio traduzione libro SERMO ET HUMANITAS
Supremo die identĭdem exquirens an iam de se tumultus foris esset, petito speculo, capillum sibi comi ac malas labantes corrĭgi praecēpit et admissos amicos percontatus est ecquid (se) iis videretur mimum vitae commode transegisse.
Omnibus deinde dimissis, dum advenientes ab urbe de Drusi filia aegra interrŏgat, repente in osculis Liviae et in hac voce defēcit: «Livia, nostri coniugii memor vive, ac vale!». Sortitus est exitum facilem et qualem semper optavĕrat: nam fere quotiens audivisset cito ac nullo cruciatu defunctum esse quempiam, sibi et suis εὐθανασίαν (= buona morte) similem – hoc enim et verbo uti solebat – precabatur.
Unum omnīno ante efflatam animam signum alienatae mentis ostendit, quod subito pavefactus a quadraginta se iuvenibus abrĭpi questus est. Obiit in cubiculo eodem, quo pater Octavius (obiĕrat), Pompeio et Apuleio consulibus, XIIII Kalendas Septembres hora diei nona, septuagesimo et sexto aetatis anno.
L'ultimo giorno, mentre si informava ripetutamente se fuori vi fosse già dell'agitazione per lui, chiesto uno specchio, comandò che gli venissero messi a posto i capelli e le guance cadenti e, fatti entrare gli amici, chiese se era sembrato loro che avesse concluso bene la farsa della vita.
Quindi, mandati via tutti, e mentre interroga certi che vengono dall'Urbe sulla figlia di Druso, malata, all'improvviso muore tra i baci di Livia e con queste parole : " Livia, vivi ricordando il nostro matrimonio, e addio!" Ebbe in sorte una morte serena e quale aveva sempre desiderato: infatti, quasi tutte le volte che aveva sentito che qualcuno era morto improvvisamente e senza sofferenze, invocava per sé e per i suoi una simile buona morte - infatti era solito anche usare tale vocabolo.
Prima di morire mostrò generalmente un solo segno di una mente alterata, perché all'improvviso, spaventato, si lamentò di essere portato via da quaranta giovani. Morì nella stessa camera da letto nella quale (era morto) il padre Ottavio, sotto il consolato di Pompeo e Apuleio, il quattordicesimo giorno prima delle Calende di Settembre all'ora nona [il 19 agosto alle ore 15], all'età di settantasei anni.
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