Accorto stratagemma di Scipione (Versione latino Valerio Massimo)

Accorto stratagemma di Scipione versione di latino dell'Autore: Valerio Massimo dal libro Nuovo Comprendere e Tradurre vol. 3

Scipio Romam rediit et ante legitimam aetatem consul factus est. Ei Sicilia provincia decreta est, permissumque (est) ut in Africam inde traiceret....

Scipione tornò a Roma e fu eletto console prima della legittima età. A lui fu assegnata la Sicilia come provincia, e gli fu permesso che da lì passasse in Africa.

E quello, volendo completare il numero di 800 cavalieri tra i più forti fanti dei Romani e non potendo fornire subito quelli di armi e cavalli portò a termine ciò mediante un accorto piano.

Scelse 300 giovani tra i più nobili della Sicilia come se avesse intenzione di condurli con sé ad assediare Cartagine.

ALTRA VERSIONE STESSO TITOLO TESTO DIVERSO

Scipio Romam rediit et ante legitimam aetatem consul factus est. Ei Sicilia provincia decreta est, permissumque (est) ut in Africam inde traiceret.

Qui, cum vellet ex fortissimis peditibus Romanis trecentorum equitum numerum complere, nec posset illos statim armis et equis instruereI, id prudenti consilio perfecit.

Trecentos iuvenes, ex omni Sicilia nobilissimos et ditissimos, elegit, velut (= «come se») eos ad oppugnandam Carthaginem secum ducturus, eosque iussit celeriter arma et equos parare. Edicto imperatoris paruerunt iuvenes, sed ne longinquum et grave bellum esset timebant.

Tunc Scipio remisit illis (= «li esonerò da...») istam expeditionem, si arma et equos mi Romanis vellent tradere. Laeti condicionem acceperunt iuvenes Siculi. Ita Scipio sine publica impensa s struxit equites.

Scipione ritornò a Roma e prima dell'età legittima fu fatto console. gli fu assegnata la provincia di Sicilia e gli fu permesso di trasferirsi da li oltre l'Africa.

E questo, volendo tra i fortissimi cavallieri romani che completassero il numero dei trecento e non potendo fornire quelli di armi, finì un consiglio.

elesse trecento giovani tra i più nobili e i più ricchi di tutta la Sicilia come se avesse voluto portarli con se ad espugnare Cartagine e ordinò loro di preparare armi e cavalli. Con un editto degli imperatori i giovani obbedirono ma temevano che fosse una grave guerra, Allora Scipione li esonerl da codesta spedizione essi vogliono portar via le armi e i cavalli ai soldati Romani, i sereni giovani siciliani accettarono la condizione. così Scipione istruì i suoi cavallieri senza lo Stato

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