Il filosofo Pitagora (Versione latino Valerio Massimo)

Il filosofo Pitagora versione latino Valerio Massimo
traduzione libro Latina Lectio pagina 99 Numero 31

Pythagoras, a iuventute ingressus in perfectissimum opus sapientiae propter scientiae percipiendae studium, Aegyptum petit, ubi, litteris...

Pitagora, dopo essersi addentrato fin dalla gioventù nella più perfetta opera di filosofia per iol desiderio di comprendere il sapere, andò in Egitto, dove, dopo essersi impratichito della letteratura di quel popolo, ed aver esaminato i commentari dei sacerdoti del passato, conobbe i culti di innumerevoli secoli.

Da qui giunse presso i Persiani, dai quali imparò i moti e le orbite dei pianeti, delle stelle e le proprietà di ciascuna cose e gli effetti su un animo che impara faclmente.

In seguito navigò verso Creta e Sparta, esaminati gli usi e le leggi delle quali, scese verso i giochi olimpici. Dopo aver mostrato a tutta la Grecia un esempio soprattutto di versatile sapere, richiesto con qual nome dovesse essere classificato, disse di essere non un sapiente ma un amante della sapienza, cioè un filosofo.

Viaggiò anche nella parte dell'Italia, che allora era chiamata Magna Grecia, nella quale dimostrò a molte e ricchissime città i risultati dei suoi studi. Quando lì morì, Metaponto guardò il suo rogo ardente pieno di venerazione, quasi un monumento delle sue opere.

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