Il tradimento di Lenate - Nova Lexis versione latino

Il tradimento di Lenate versione Valerio Massimo
traduzione libro Nova lexis pagina 402 Numero 17

M. Cicero Popilium Laenatem, Picenae regionis, rogatu M. Caelii non minore cura quam eloquentia defendit, eumque, causa admodum dubia fluctuantem, salvum ad Penates suos remisit....

Marco Cicerone, su richiesta di Marco Celio, difese Popilio Lenate, della regione del Piceno, con non minore sollecitudine che eloquenza, e benché vacillante per una causa assai dubbia, lo rimandò salvo ai suoi Penati.

Questo Popilio in seguito, pur non offeso né nei fatti né nelle parole da Cicerone, chiese senza motivo a Marco Antonio di essere mandato ad inseguire e uccidere quello che era stato proscritto:

e l’incarico del detestabile ufficio, esultando con gioia accorse a Gaeta e ordinò all’uomo, avrebbe dovuto venerare in privato, di offrire il capo, e immediatamente amputò in tutta tranquillità [per summum otium] la testa dell'eloquenza romana e la famosissima mano destra, e ritornò rapidamente in città con quel fardello, come con un ricco bottino.

Infatti non gli venne in mente, mentre recava il macabro fardello, che stava portando quella testa che un giorno aveva parlato in suo favore.

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