L'ineluttabile fine di Ati (Versione latino Valerio Massimo)

L'ineluttabile fine di Ati versione latino Valerio Massimo

Croesus, ditissimus Asiae regum, duos filios habebat; minor natu, qui appellatus erat Lydus, corpore graciliore erat quam frater nec...

Creso, il più ricco tra i re (genitivo partitivo) dell’Asia, aveva due figli: il più giovane, che era stato chiamato Lido, era di corpo più gracile del fratello e non aveva la forza di tollerare a lungo le fatiche; il maggiore, Ati, era tanto prestante per agilità e doti del corpo, che in guerra si comportava ottimamente e faceva moltissime imprese degne di lode; e perciò era stato destinato alla successione del regno.

Una volta Creso, ormai molto vecchio, vide in sogno il figlio maggiore, Ati, ucciso in un’imboscata. Decise, dunque, di allontanare dal figlio tutti i pericoli, poiché temeva la profezia delle cose future. Infatti un cinghiale di grossei dimensioni devastava così spesso i campi molto vicini alla città facendo scempio degli agricoltori, che gli agricoltori supplicarono l'aiuto del re. Il re allora inviò contro il cinghiale con moltissimi cacciatori.

Mentre tutti impegnatissimi (con grande impegno) sono occupati all'ostinata caccia del cinghiale per caso uno dei cacciatori rivolge l'asta verso il giovane: così Creso perse il più caro dei suoi figli

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