Reazione di Catone alla crudeltà - Valerio Massimo versione latino

Reazione di Catone alla crudeltà
versione latino Valerio Massimo
Traduzione libro versione di latino per il triennio

Idem, cum salutandi gratia praetextatus ad Sullam venisset et capita proscriptorum in atrium adlata vidisset, atrocitate rei commotus...

Lo stesso (Catone), essendosi recato da Silla per salutarlo quando indossava ancora la toga praetexta (= aveva meno di 17 anni) ed avendo visto le teste dei proscritti portate nel (suo) atrio, scosso per l'atrocità del fatto, chiese al suo pedagogo, di nome Sarpedone, per quale motivo non si trovasse nessuno che uccidesse un tiranno così crudele: e poiché quello aveva risposto che agli uomini non mancava la volontà, ma la possibilità (di farlo), perché la vita [salvezza] di Silla era protetta da un grande presidio di soldati, (lo) supplicò di dargli un coltello [ferro], assicurando che lo avrebbe ucciso molto facilmente, dal momento che era solito sedere con (lui) sul suo letto.

Il pedagogo comprese l'animo di Catone ed ebbe paura del (suo) proposito, ed in seguito lo portò sempre da Silla (dopo averlo) perquisito. Nulla (è) più stupefacente di questo: un ragazzo non ebbe paura di un vincitore còlto nella fabbrica dell'atrocità, che proprio allora massacrava consoli, città, legioni, la maggior parte dei cavalieri [dell'ordine equestre].

Supponiamo che tu avessi posto Mario in persona in quella situazione [in quello di luogo]: avrebbe pensato piuttosto a fuggire che ad uccidere Silla [più rapidamente alla sua fuga che all'uccisione di Silla].

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