Un tarentino spiritoso salva la città di Pirro (Versione latino Valerio Massimo)

Un tarentino spiritoso salva la città di Pirro
versione di latino di Valerio Massimo

Si quis de facete dictorum efficacitate dubitat...coepit et propositum ut urbem puniret reliquit.

Se qualcuno dubita dell'efficacia delle arguzie (lett. delle cose dette scherzosamente), ascolti questo aneddoto (lett. fatto degno di essere ricordato).

I Tarentini, preparando la guerra contro i Romani, pregarono il rePirro di recar loro aiuto. . In veritàPirro condusse il suo esercito nella lorocittà, ma più per dominarli che per difenderli. Pertanto i Tarentini commiseravano con lamentele alquanto aperte la loro sorte.

Un giorno alcuni che partecipavano ad un banchetto, che si erano riscaldati per il vino, iniziarono a lamentarsi senza alcuna moderazione, riprovando la perfidia del re. . Il re, venutolo a sapere (lett. conosciuta quella cosa), pieno d'ira, fece chiamare uno di costoro, domandandogli se fossero vere le cose che eran giunte alle sue orecchie.

Il Tarentino si liberò dal pericolo con una battuta scherzosa (lett. con lo scherzare): "O re, " rispose "abbiamo detto molte cose offensive, ma ne avremmo dette anche di più, se non ci fosse mancato il vino!". Subito il re incominciò a ridere ed abbandonò il proposito di punire lacittà.

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