Valore di un generale

Epaminondas, cum vetustam Lacedaemonis urbis gloriam invictamque ad id tempus publicam virtutem apud Leuctram et Mantineam secundis proeliis contudisset, ....... Deinde e corpore suo hastam educi iussit et animam expiravit.

Epaminonda, dopo aver indebolito la gloria antica e il valore fino a quel tempo insuperato di Sparta con le vittoriose battaglie di Leuttra e di Mantinea, infilzato da una lancia, mentre perdeva sangue e la forza vitale, a coloro che tentavano di soccorrerlo chiese come prima cosa se il suo scudo fosse salvo, poi se i nemici fossero stati completamente sbaragliati.

Dopo che seppe con tutta coscienza queste cose, disse: «Commilitoni, non giunge la fine della mia vita, ma un migliore inizio. Sotto la mia guida e i miei auspici vedo che Tebe è diventata la capitale della Grecia, e la forte e coraggiosa città di Sparta giace umiliata dalle nostre armi:

la Grecia è stata liberata da una dura dominazione». Poi ordinò che la lancia venisse estratta dal suo corpo e spirò.

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