Cesare e i pirati (VERSIONE velleio patercolo)

versione latino Velleio Patercolo

Caesar, dum iuvenis in Asiam navigat, a piratis, qui tunc omnia maria infestabant, captus est....

Cesare, quando da giovane navigava alla volta dell’Asia, fu preso dai pirati, che allora infestavano tutti i mari.

Essendo stato liberato grazie al denaro pubblico delle città della sua provincia, riunita una piccola flotta, benché improvvisata di notte volse la rotta lì dove vi erano gli stessi predoni e mise in fuga una parte della loro flotta, una parte la affondò, e catturò diverse navi e molti uomini.

Quindi contento per il trionfo di quella spedizione notturna ritornò dai suoi e, consegnati i prigionieri in custodia di fidatissimi, proseguì in Bitinia dal proconsole – la stessa persona infatti amministrava l'Asia e quella provincia - con l'intenzione di chiedergli di infliggere la pena di morte ai pirati, che aveva catturato.

Avendo quello negato che lo avrebbe fatto, ma avendo affermato che li avrebbe venduti, Cesare ritornò al mare con incredibile rapidità e lui stesso crocifisse tutti i pirati.

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