Proscrizione di Cicerone - Versione latino Velleio Patercolo

PROSCRIZIONE DI CICERONE
Autore: Velleio Patercolo
Versione da Esperienze di traduzione n. 1 pag 59

Furente deinde Antonio simulque Lepido, instauratum Sullani exempli malum, proscriptio. Nihil tam indignum illo tempore fuit, quam quod aut Caesar aliquem proscribere coactus est aut ab ullo Cicero proscriptus est.

Abscisaque scelere Antonii vox publica est, cum eius salutem nemo defendisset, qui per tot annos et publicam civitatis et privatam civium defenderat.

Nihil tamen egisti, M. Antoni nihil, inquam, egisti mercedem caelestissimi oris et clarissimi capitis abscisi numerando auctoramentoque funebri ad conservatoris quondam rei pubIicae tantique consulis inritando necem. Rapuisti tu M. Ciceroni lucem sollicitam et aetatem senilem et vitam miseriorem te principe quam sub te triumviro mortem, famam vero gloriamque factorum atque dictorum adeo non abstulisti, ut auxeris. Vivit vivetque per omnem saeculorum memoriam.

A causa della follia di Antonio e insieme anche di Lepido fu rinnovata l'infamia di cui aveva dato esempio Silla, ciè la proscrizione.

Nessuna cosa fu tanto vergognosa a quel tempo quanto il fatto che o Cesare fu costretto a prosrivere qualcuno o che Cicerone sia stato proscritto da qualcuno. E per l'empia volontà di Antonio fu ridotta al silenzio quella voce pubblica, non avendo nessuno difeso la vita di colui che per tanti anni aveva difeso sia la salvezza pubblica dello stato che quella privata dei (suoi) cittadini.

A nulla tuttavia sei riuscito, Marco Antonio; a nulla, io dico, sei riuscito pagando un prezzo per quella voce divina e quella nobilissima testa troncata e istigando, con macabra ricompensa, alla morte di un sì grande console, salvatore un tempo della repubblica. Tu hai tolto a Marco Cicerone giorni inquieti, gli anni della vecchiaia e una vita (che sarebbe stata più amara) sotto la tua tirannia che la morte sotto il tuo triumvirato, ma non gli hai tolto la fama e la gloria delle sue azioni e delle sue parole, anzi gliel'hai accresciuta.

Egli vive e vivrà nella memoria di tutti i secoli. (lett. : attraverso tutta la memoria dei secoli).

Analisi del testo della versione

- Furente... Antonio... proscriptio.
Furente... Antonio... Lepido: ablativo assoluto con valore causale.
malum: soggetto seguito dall'apposizione (proscripto)
instauratum [est]: verbo della proposizione principale che presenta l'ellissi di est.
Sullani exempli: è genitivo dichiarativo (o epesegetico).
- Nihil tam indignum... proscriptus est.

Nihil tam... fuit: proposizione reggente, che contiene un ablativo di tempo determinato (illo tempore) e l'avverbio tam che introduce le due subordinate.

quam... coactus est aut... proscriptus est: subordinate comparative semplici i cui soggetti, anziché essere espressi da due sostantivi, sono espressi da due proposizioni subordinate sostantive con l'indicativo, introdotte dal quod dichiarativo.

ab ullo: è complemento d'agente
- Abscisaque... defenderat.
Abscisaque... est: proposizione reggente contenente un ablativo di causa efficiente (scelere) e seguita da due subordinate.
cum... defendisset: subordinata causale.
qui... defenderat: subordinata relativa, riferita a eius (cioé Cicerone) della preposizione precedente.
per tot annos: è complemento di tempo continuato.
publicam... privatam: aggettivi femminili che si riferiscono chiaramente al sostantivo salutem (femminile, appunto) della preposizione precedente.
- Nihil tamen egisti... inritando necem.
periodo indipendente rivolto ad Antonio (M. Antoni è vocativo in -i perchè Antonius ha la -ĭ).
inquam: verbo difettivo usato in forma parentetica.
numerando... inritando: ablativi di gerundio con valore di complemento strumentale del mezzo.

mercedem caelestissimi... capitis abscisi numerando: abscisi è il participio congiunto concordato con capitis (e il caput abscisum è sempre chiaramente quello di Cicerone).

ad conservatoris... inritando necem: qui va notata la posizione non certo classica della preposizione ad che, reggendo l'accusativo, può essere solo unita a necem, preceduto dall'ablativo di mezzo auctoramento funebri che, per la posizione del -que enclitico va collegato al secondo dei due gerundi.

- Rapuisti tu... ut auxeris.

Rapuisti... sub te triumviro mortem: è la proposizione reggente (il cui soggetto, pronome personale espresso tu, ha valore pregnante e quindi in traduzione va reso)

con un ablativo assoluto con valore temporale (te principe) e un complemento oggetto con comparativo (vitam miseriorem) il cui II termine di paragone è quam mortem:

si noti il parallelismo delle costruzioni, dove il sub te triumviro (complemento di tempo determinato) riprende, con intento di variatio, l'ablativo assoluto.

famam... non abstulisti: altra proposizione reggente in cui adeo introduce la subordinata consecutiva ut auxeris, con tempo in valore proprio.
- Vivit... memoriam.
Proposizione sovraordinata + coordinata copulativa.
per omnem... memoriam: è complemento di tempo continuato.

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