Cesare e Pompeo in Macedonia

καὶ ὁ Καῖσαρ ἁλίσας τον ἑαυτοῦ στρατὸν ἀνέμνησεν, ὅτι διὰ τὴν ταχυεργίαν τοῦ τε χειμῶνος σὺν τῇ τύχῃ περιγένοιντο καὶ θαλάσσης τοσῆσδε...

Cesare, dopo aver radunato il suo esercito, fece loro considerare che durante la precipitazione dell’inverno avevano agito prosperamente e che avevano dominato un mare del genere senza navi, che avevano preso Orico ed Apollonia senza combattimento e che avevano conquistato i possedimenti dei nemici, appunto come egli prediceva, anche prima che Pompeo ne sapesse. "Se prendessimo prima anche Durazzo", diceva, "luogo dell'approvvigionamento di Pompeo avremo tutte le cose che quelli hanno guadagnato con fatica durante l'estate intera". Dopo aver pronunciato tali cose lì guidò in poco tempo contro Durazzo con una lunga marcia, senza fermarsi né di giorno né di notte.

Allora, Pompeo, avendolo saputo, avanzò parallelamente contro dalla Macedonia, con fretta e molto attenzione, tagliando il bosco che attraversava affinché non fosse attraversabile a Cesare, demolendo i ponti dei fiumi e bruciando la piazza tutta al centro, avendo posto in grandissima importanza, come era, di difendere il suo apparato bellico.

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