Lo scopo che si prefigge la tragedia - Aristotele (Versione greco)

Lo scopo che si prefigge la tragedia
versione di greco Di Aristotele

Poiché, dunque, bisogna che la composizione della migliore tragedia non sia semplice ma complessa e che questa sia l’imitazione di fatti terribili e che suscitano compassione - questo infatti è proprio di tale imitazione – per prima cosa è evidente che bisogna che non sembri che gli uomini per bene passino dalla fortuna alla sventura – questo infatti non è né compassionevole né pauroso, anzi è ripugnante;

né che i malvagi passino dalla sventura alla buona sorte – questo è infatti la cosa meno conforme alla poesia tragica, non contiene nulla di cui ci sia bisogno e non è pauroso, né compassionevole, né utile; e nemmeno che, la contrario, il perfetto malvagio cada dalla fortuna alla sventura: una tale trama, infatti, avrebbe l’umana solidarietà, ma nessuna pietà o timore;

la prima, infatti, è per chi soffre ingiustamente, il secondo per il nostro simile, la pietà per l’ingiustamente ( punito ) e la paura per il simile; così l’avvenimento non sarà né pietoso né pauroso.

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