Qual è la vera felicità - Boezio versione latino

Qual è la vera felicità versione latino e traduzione boezio

Quid igitur, o mortales, extra petitis intra Vos positam felicitatem? Error uos inscitiaque confundit....

Perchè dunque, o mortali, cercate di fuori la felicità, che è dentro voi posta? l'errore e l'ignoranza vi rimescola e perturba.

Io voglio mostrarti brevemente la maggiore altezza della felicità. Dimmi: hai tu cosa alcuna, che ti sia più cara di te stesso? Niuna, dirai. Dunque, se tu avrai te medesimo, tu possederai quella cosa, la quale né tu vorrai perder mai, né la fortuna ti potrà tórre. E, a fme che tu conosca che in queste cose della fortuna non può la beatitudine nostra consistere, raccogli così: se la beatitudine è il sommo bene di quella natura che vive con ragione, cioè degli uomini, e quello che in alcun modo ne può «ssere tolto non è il sommo bene, perciocchè quello che non puote esserne tolto a più degno di lui; manifesta cosa è, che a comprendere e ricevere in sè la beatitudine non può l'instabilità della fortuna aspirare.

Ultra ciò colui, il quale è portato da questa felicità cadevole, o egli sa lei essere mutabile, o egli noti lo sa. Se nol sa, qual doruin di fortuna può esser beata nella cecità dell'ignoranza? Se il sa, forza è che egli tema di perder quello, il quale non dubita che perdere si possa. Onde la continova paura non lascia che egli sia felice; e se tu dicessi: se lo perderà, egli non si curerà d'averlo perduto; ti rispondo, che a questo modo la beatitudine sarebbe un bene molto picciolo, poiché coloro i quali la perdono, non curano d'averla perduta. E perché io so che tu da te medesimo credi per moltissime dimostrazioni e porti fermo nel cuore che le menti degli uomini non sono in verun modo mortali, ed essendo chiaro che la felicità della fortuna fornisce colla morte del corpo, egli non si può dubitare, se costei arrecare beatitudine puote, che tutta la generazione umana al fine della morte in miseria non caggia.

Or, se noi sappiamo che molti hanno il fruito della beatitudine non solamente colla morte, ma eziandio mediante i dolori e li tormenti cercato, come può questa presente vita farne beati, se fornita non ne fa miseri?

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