Il contadino e il serpente che gli aveva ucciso il figlio
IL CONTADINO E IL SERPENTE CHE GLI AVEVA UCCISO IL FIGLIO
Versione di greco di Esopo
TRADUZIONE dal libro Greco versioni - pag. 180 n. 13
Γεωργοῦ παῖδα ὄφιϛ ἑρπύσαϛ ἀπέκτεινεν.
Ὁ δὲ ἐπὶ τούτῳ δεινοπαθήσαϛ πέλεκυν ἀνέλαβεκαὶ παραγενόμενοϛ εἰϛ τὸν φωλεὸν αὐτοῦ εἱστήκει παρατηρούμενοϛ, ὅπωϛ εὐθέωϛαὐτὸν ἐξερχόμενον πατάξῃ. Παρακύψαντοϛ δὲ τοῦ ὄφεωϛ, κατενεγκὼν τὸν πέλεκυν, τοῦμὲν διήμαρτε, τὴν δὲ παραγιγνομένην πέτραν διέκοψεν. ῞Υστερον δὲ παρεκάλει αὐτὸνὅπωϛ αὐτῷ διαλλάσσοιτοὉ δὲ εἶπεν· "Ἀλλ’ οὔτε ἐγὼ δυνατόϛ εἰμι σοι εὐνοῆσαι, ὁρῶντὴν κεχαραγμένην πέτραν, οὔτε σὺ ἐμοί, ἀποβλέπων εἰϛ τὸν τοῦ παιδὸϛ τάφον". Ὁ λόγοϛ δηλοῖ ὅτι αἱ μεγάλαι ἔχθραι οὐ ῥᾳδίωϛ τὰϛ καταλλαγὰϛ ἔχουσι.
Un serpente strisciando, uccise il figlio di un contadino.
Ma quello non dandosi pace per questo motivo, prese un’ascia e essendo arrivato presso il suo antro stava a spiarlo, per colpirlo subito appena uscisse fuori (lett. per colpire subito questo che usciva fuori). Ma il serpente osservandolo di soppiatto, (il contadino) calando giù la scure, lo mancò, colpì invece una pietra che stava lì vicino.
Più tardi lo chiama per riconciliarsi con lui.
Ma quello disse: “Ma né io sono capace di essere benevolo con te vedendo la pietra spezzata, né tu con me vedendo la tomba di tuo figlio. Il mito insegna che le grandi inimicizie non facilmente ottengono le riconciliazioni
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