Il depositario e il giuramento - Esopo versione greco

IL DEPOSITARIO E IL GIURAMENTO
VERSIONE DI GRECO di Esopo

Παρακαταθήκην τις λαβὼν φίλου ἀποστερεῖν διενοεῖτο. Καὶ δὴ προσκαλουμένου αὐτὸν ἐκείνου ἐπὶ ὅρκον, εὐλαβούμενος εἰς ἀγρὸν ἐπορεύετο....

Un tale aveva ricevuto un deposito da un amico e contava di non restituirglielo. E poiché l’amico lo invitava a prestar giuramento, a buon conto, partì per la campagna.

Giunto alle porte della città, vide uno zoppo che stava per uscirne, e gli chiese chi fosse e dove fosse diretto. Quello rispose che era il Giuramento e che andava a punire gli spergiuri. Allora egli gli domandò quanto tempo stava, di solito, prima di tornare in una città.

“Quarat’anni; qualche volta anche trenta”, rispose l’altro. Dopo di ciò, senza esitare, l’uomo prestò giuramento, affermando di non aver mai ricevuto quel tal deposito. Ma si trovò addosso il Giuramento, che lo condusse con sé per buttarlo giù da un precipizio. L’uomo protestava perché, dopo avergli dichiarato che ritornava ogni trent’anni, non gli aveva lasciato nemmeno un giorno di respiro.

“Devi sapere”, gli rispose il Giuramento, “che, quando mi si vuol provocare, allora ho l’abitudine di tornare anche in giornata”. La favola mostra che non ci son date fisse per la vendetta di Dio contro gli empi.

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