La rana e il topo

Χερσαιος μυς μακη μοιρα βατραχω εφιλιωθη. Ο δε βατραχος κακως βουλευσαμενος τον ποδα του μυος τω εαυτου ποδι συνεδησε. ...Οτι, καν νεκρος η τις ισχυει προς αμυναν η γαρ θεια δικη εφορα παντα και το ισον αποδιδωσι ζυγοστατουσα.

Un topo di terra, per cattiva sorte, aveva fatto amicizia con una rana. La rana, deliberando malamente (essendo malintenzionata), legò il piede del topo al suo piede.

E dapprima se ne andarono sulla terra per mangiar grano; successivamente, avvicinatisi al bordo di uno stagno, la rana trascinò dentro verso il fondo il topo, mentre essa sguazzava nell'acqua e gracchiava i suoi "gra gra gra". Invece, il topo sventurato, essendosi riempito d'acqua, era morto; ma galleggiava essendo legato al piede della rana. Dunque, quando un nibbio lo vide, lo afferrò con gli artigli: allora, la rana, legata, gli tenne dietro, divenuta anch'ella pasto per il nibbio.

(La favola dimostra) che, anche se uno è morto, ha la possibilità di vendicarsi (lett. "per la vendetta"; ): infatti, la giustizia divina vede ogni cosa e restituisce ricompensando la stessa cosa. Da altro libro Un topo di terra per sua disgrazia (lett. per cattiva sorte) aveva fatto amicizia con una rana. La rana, malintenzionata, legò il piede del topo al suo. E in un primo tempo se ne andarono nei campi per mangiar grano; poi, avvicinatisi al bordo di uno stagno, la rana trascinò dentro (lett. imperi. ) nel fondo il topo, mentre essa sguazzava nell'acqua e gracchiava i suoi "gra gra gra". Il povero topo gonfiatosi d'acqua era affogato; galleggiava però legato al piede della rana. Avendolo visto un nibbio, se lo portò via tra gli artigli.

La rana, legata, gli tenne dietro (lett. imperf. ), divenuta anch'essa pasto per il nibbio. La favola dimostra che, anche qualora uno sia morto, ha la possibilità di vendicarsi: infatti la giustizia divina vede tutto.

Da altro libro

Μυς βατραχω εφιλιωθη. Ο δε βατραχος κακως βουλευσαμενος...

Un topo divenne amico di una rana. La rana, avendo escogitato un piano crudele, legò al suo piede il piede del topo;

quindi, arrivata sul margine dello stagno, la rana tirava a fondo il topo. Lo sfortunato topo, gonfio d'acqua, moriva, ma restava a galla perché unito al piede della rana.

Avendolo visto, un nibbio, lo prese con gli artigli; ma la rana, attaccata, lo seguiva, diventando anche lei cibo per il nibbio.

Da altro libro

Un topo di terra per sua disgrazia (lett. per cattiva sorte) aveva fatto amicizia con una rana. La rana, malintenzionata, legò il piede del topo al suo. E in un primo tempo se ne andarono nei campi per mangiar grano;

poi, avvicinatisi al bordo di uno stagno, la rana trascinò dentro (lett. imperi.

) nel fondo il topo, mentre essa sguazzava nell'acqua e gracchiava i suoi "gra gra gra". Il povero topo gonfiatosi d'acqua era affogato; galleggiava però legato al piede della rana. Avendolo visto un nibbio, se lo portò via tra gli artigli. La rana, legata, gli tenne dietro (lett. imperf.

), divenuta anch'essa pasto per il nibbio. La favola dimostra che, anche qualora uno sia morto, ha la possibilità di vendicarsi: infatti la giustizia divina vede tutto.

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