L'uomo e il cane - Esopo versione greco

L'UOMO E IL CANE
VERSIONE DI GRECO di Esopo
TRADUZIONE

Un tale stava preparando un banchetto per un suo intimo amico. Il suo cane andò a chiamare un altro cane e gli disse: "Amico mio, vieni qui a pranzo con me". Quello venne e si arrestò tutto giubilante a contemplare il gran banchetto, esclamando in cuor suo: " Capperi!

Che razza di fortuna inaspettata che mi capita! Ora mangio e mi riempio fino alla nausea, in modo da non avere più fame per tutto domani ". Mentre il cane così parlava tra sé e sé, dimenando la coda, pieno di fiducia per il suo amico, il cuoco notò quella coda che andava in qua e in là, e afferratone il proprietario per le zampe lo scaraventò fuori dalla finestra.

Il cane se ne tornò indietro, allontanandosi con grandi guaiti. Uno dei cani che incontrò sulla sua strada gli chiese:

" Come è andato il pranzo, caro? " "Oh", rispose lui, " a forza di bere mi sono talmente ubriacato che non so nemmeno io da che parte sono passato per uscire ". La favola dimostra che non ci si deve fidare di chi promette di beneficarci a spese altrui.

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