L'uomo povero e sfortunato - versione greco Esopo

L'UOMO POVERO E SFORTUNATO
VERSIONE DI GRECO di Esopo

Ἄνθρωπος πενιχρὸς καὶ δυσδαίμων βίον ἅλιον ἐβίου ἐν τῇ πενία καί ἐν τῇ δυστυχία. Τοιγαρουν πολλάκις ἐδάκρυε καὶ τοὺς θεοὺς ἐπὶ τὴν βοήθειαν ἐκάλει. Ἡ δὲ Τύχη τῶν αὐτοῦ στεναγμῶν ἀκούουσα, ἐβουλεύετο αὐτῷ βοηθεῖν καὶ τῆς ἀτυχίας ἀπαλλάσσειν. Καί ποτε. ὁδεύοντος τοῦ ἀνθρώπου ἐν ἐρήμῃ ὁδῷ, ἡ Τύχη λαμβάνουσα ἄπειρον πλῆθος ἀργυρίου, ἐν τῇ αὐτοῦ ὁδῷ τίθησι ἵνα εὑρίσκων ἀναλαμβάνηται. Ἀλλ' ὁ ἄνθρωπος, δυσδαίμων ὤν, βαδίζων πρὸς ἑαυτὸν ἔλεγε"Γιγνώσκειν θέλω πῶς οἱ τυψλοὶ βαδίζουσι", καὶ τοὺς ὀψθαλμοὺς ἔκλειεν. Οὕτος δὲ ἐλάνθανε παρερχόμενος τὸν θησαυρόν. Ἡ δὲ Τύχη στενάζουσα ἔλεγε <<Ὃς δυσδαίμων ἐστί, δυσδαίμονα χρὴ ἀποθνῄσκειν

TRADUZIONE

Un uomo povero e sfortunato viveva una vita inutile nella miseria e nella sfortuna.

Proprio perciò spesso piangeva e chiamava in aiuto gli dei. La Sorte, sentendo i suoi lamenti, decideva di aiutarlo e di liberarlo dalla sfortuna. E un giorno, mentre l'uomo procedeva per una strada solitaria, dopo che la Sorte prendeva una moltitudine di denaro, la metteva sulla sua strada affinché trovandola (l'uomo) la raccogliesse.

Ma l'uomo, essendo sfortunato, mentre camminava diceva a se stesso: "Desidero conoscere come camminano i ciechi", e chiudeva gli occhi.

Così si lasciava sfuggire questo tesoro, oltrepassandolo. Allora la Sorte lamentandosi diceva: "Chi è sfortunato, bisogna che muoia sfortunato"

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