Non si può ingannare l'oracolo

Ανηρ κακοπραγμων βουλομενος προς τινα επιδεικνυναι ψευδες ειναι το εν Δελφοις μαντειον, ως ενιστατο η προθεσμια, λαμβανων στρουθιον εις την...

Un uomo intrigante volendo mostrare ad uno che l'Oracolo a Delfi era menzognero, quando si presentava (ἐνίστημι) l'occasione, prendendo un passero nella mano e avvolgendolo con il mantello, andava al tempio (ἧκεν imperf ἥκω) e disponendosi (ἱστάμενος part pres ἵστημι) di fronte, per prima cosa (ἐπηρώτα, ἐπερωτάω imperf)

chiedeva che cosa aveva fra le mani (se fosse) una cosa viva (ἔμπνοος -οον, ) o (se fosse) una cosa inanimata, poiché egli voleva, se diceva che era una cosa inanimata, essendo il passero vivo, darne prova, ma se [diceva che era] una cosa viva lo soffocava e lo dichiarava [morto].

E il dio capiva (συνίει, imperf συνίημι) il suo intendimento doloso e diceva: "Ma tu (ὦ οὗτος) smettila! Infatti dipende da te che quello o è vivo o è morto!" La favola dimostra che la divinità non si può ingannare.
(By Vogue)

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