Marco Aurelio - Versione latino Giulio Capitolino

MARCO AURELIO versione latino Giulio Capitolino

Tantae sanctitatis fuit M. Aurelius, ut L. Veri vitia et celaverit et defenderit, quoniam ei vehementissime displicebant, et post mortem...

Marco Aurelio fu così tanto onesto, che avrà nascosto e avrà difeso i vizi di Lucio Vero, poiché a egli dispiacevano in modo molto travolgente, e dopo la sua morte lo avrà chiamato dio, e sua zia paterna e le sorelle avrà elevato agli onori e ai salari e lo avrà onorato con molti sacrifici religiosi.

Assegnò a lui un flamine e tutti gli onori che si attribuiscono agli dèi. Marco ebbe tanta benevolenza verso i suoi, così che in tutti i parenti avrà cumulato tutti gli ornamenti degli onori; ma al figlio Commodo – malvagio e disonesto – ben presto avrà attribuito il nome di Cesare e subito il sacerdozio e immediatamente il nome di imperatore e la partecipazione al trionfo e il consolato.

Ma egli stesso era così tranquillo, che giammai avrà mutato il volto per la sofferenza o per la gioia, dedito alla filosofia stoica, che era accolto tra tutti i migliori maestri ed egli stesso dovunque era accolto.

E infatti Adriano aveva preparato questo stesso come successore, se non glielo avesse impedito la giovane età. Certamente tale cosa appare dal fatto che attribuì questo stesso come genero ad Antonio Pio, affinché ottenesse (giungesse a lui) l’Impero Romano in qualunque momento.

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Tratta dal libro LINTRES e dal libro GRADUS FACERE DIVERSA

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