Disavventure di Ciro bambino (Versione latino Giustino)

Disavventure di Ciro bambino
versione latino Giustino traduzione
libro Moduli di lingua latina 2 pagina 566 numero 4

Astyages, Medorum rex, hariolarum responso exterritus, suum nepotem recens (“da poco”) natum occidere destinavit....

Astage, re dei Medi, spaventato dal responso delle indovine, decise di uccidere suo nipote nato da poco. Il bambino viene dato da uccidere ad Arpagone, un amico del re. Questo consegnò il fanciullo da abbandonare in mezzo al bosco al pastore del bestiame reale.

Sua moglie, desiderosa di vedere il bambino reale [del re], supplicò con intensissime preghiere il marito affinché glielo facesse vedere.

Stanco delle preghiere della moglie, il pastore ritornò nel bosco e lì accanto al bambino trovò una cagna che lo difendeva dalle fiere e dagli uccelli. Anche lui mosso dalla pietà [o anche 'mosso a pietà; è uno dei pochi casi in cui il motus latino mantiene un significato consono se tradotto con mosso], riportò il fanciullo a casa. Quando [non appena] la donna lo prese in mano [in braccio], sul volto del fanciullo apparve un dolce sorriso.

Allora la moglie disse al pastore: "mi sia consentito allevarlo". Il bambino, che avrebbe spogliato il nonno del potere regio, fu educato tra i pastori e prese il nome di Ciro.

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