Miracoloso salvataggio di Delfi (Versione latino Giustino)
Miracoloso salvataggio di Delfi
versione latino traduzione
Libro: Littera Litterae (1B) Pagina 197 numero 2
Brennus, Gallorum dux, Delphos iter vertit. Habebat sexaginta quinque milia peditum; Delphis autem sociisque tantum quattuor milia militum erant....
Brenno, comandante dei Galli, volse la marcia verso Delfi. Aveva sessantacinquemila fanti; invece gli abitanti di Delfi e gli alleati avevano soltanto quattromila soldati.
Con disprezzo della esiguità dei nemici, i Galli senza considerazione dei pericoli si precipitavano in battaglia contro gli abitanti di Delfi dalla vetta più alta del monte in parte coi sassi, in parte con le armi sopraffacevano i Galli. In questa lotta delle parti improvvisamente i sacerdoti di tutti quanti i templi, e contemporaneamente le stesse profetesse con le insegne e le bende, paurosi e fuori di sé si precipitano verso la prima fila dei soldati.
Annunciano gridando che è arrivato un dio, che hanno visto un giovane di straordinaria bellezza mentre saltare giù nel tempio attraverso i frontoni aperti del tetto. Aggiungono che due vergini armate sono accorse da due vicini templi di Diana e Minerva, e che non hanno solo visto queste cose con gli occhi, ma che hanno anche udito lo stridore dell'arco e lo strepito delle armi. Accesi da queste voci, tutti a gara si precipitano nella battaglia.
Anche gli stessi Galli si resero conto della presenza del dio; infatti a causa di un terremoto una parte scoscesa del monte travolse l'esercito dei Galli, quindi una tempesta di finì con grandine e gelo coloro che (già) erano malridotti in conseguenza delle ferite. Lo stesso condottiero Brenno, non sopportando il dolore delle ferite, si tolse la vita con un pugnale.
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