Ciro e gli ambasciatori di Sparta

Οι δε Λακεδαιμονιοι, Κρατησιππιδα της νααρχιας παρεληλυθυιας, Λυσανδρον εξεπεμψαν ναυαρχον... επεστειλεν αυτω αλλα ποιειν. (Senofonte)

TESTO GRECO COMPLETO

Non molto prima di questi avvenimenti, gli Spartani manda­rono Lisandro a sostituire Cratesippida, la cui carica di navarco era scaduta.

Arrivato a Rodi, Lisandro...

aveva portato con sé cinquecento talenti, ma, se non fossero bastati, avrebbe utilizzato anche il denaro datogli dal padre a titolo perso­nale; se poi non fosse stato sufficiente neppure questo, avrebbe fatto a pezzi persiane il trono su cui era seduto, dato che era d'oro e d'argento. Essi lodarono le sue parole e lo invitarono a fissare a una dracma attica la paga di ogni marinaio, spiegando che, se fosse stata questa la cifra, i marinai ateniesi avrebbero disertato e lui avrebbe speso meno.

Ciro rispose che ciò che...Copyright skuolasprint.it 2020-2025 © Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale.

Ulteriore proposta di TRADUZIONE

navarco per Cratesippida, mandarono Lisandro come navarco. Quello essendo giunto a Rodi ed avendo preso da lì delle navi, navigò verso Kos e Mileto e da lì verso Efeso e rimase lì avendo 70 navi, finchè Ciro giunse a Sardi.

Dopo che giunse [lett. "dopo che giungeva"], [sott. Lisandro] si recò da quello con gli ambasciatori da Sparta. Allora dunque (...) domandavano a Ciro che si preparasse alla guerra [lett. "di diventare prontissimo alla guerra"]. Ciro disse che il padre aveva ordinato queste cose ed egli stesso non la pensava diversamente [lett. "non pensava altre cose"], ma avrebbe compiuto tutte le cose. [Disse] che veniva portando 500 talenti;

qualora questi non fossero stati sufficienti [lett. "fossero mancati"], disse che avrebbe utilizzato i propri personali, che il padre aveva dato [lett. "diede"] a lui. Qualora anche questi [sott. fossero venuti a mancare] [sott. disse che] avrebbe fatto a pezzi il trono sul quale sedeva, che era d'argento e d'oro. Quelli lodavano queste cose ed invitavano quello ad assegnare ai marinai [lett. "al marinaio"] una dracma attica, spiegando che, qualora lo stipendio fosse stato quello, i marinai degli Ateniesi avrebbero abbandonato le navi [lett. "abbandoneranno" = riporta il discorso diretto di Lisandro] ed egli [cioè Ciro] avrebbe speso meno ricchezze.

Quegli [= Ciro] disse che loro parlavano bene e che non era possibile per lui fare altro, a fronte delle cose che il re [gli] aveva ordinato [lett. "ordinò"].

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