Ultime parole di Ciro (II)
Antropon Odoi pagina 291 numero 365
Νυν δ' ην (εαν) τελευτησω καταλειπω μεν υμας, ω παιδες, ζωνας, ουσπερ εδοσαν μοι οι θεοι γενεσθαι· καταλειπω δε πατριδα και φιλους ευδαιμονουντας. Δει δε με και την βασιλειαν ... λεγοντος εμου, ουτως αποδεχεσθε. (da Senofonte)
Ora dunque se morirò, vi lascio, ancora vivi o figli, che gli dei mi hanno concesso di avere; lascio la patria e gli amici che prosperano. Occorre quindi che dichiari a chi lascio il regno, per evitare che rimanendo incerta la successione, vi turbiate. Io vi amo entrambi allo stesso modo, o figli; il compito di presiedere i consigli e di condurre l’esercito là dove gli eventi lo richiedono, lo assegno al primogenito, che naturalmente è il più esperto. Io stesso fui educato così da questa patria mia e vostra, a cedere il passo, il posto a sedere e la parola ai fratelli e persino agli estranei più anziani di me, allo stesso modo ho educato voi, o figli, sin dall’infanzia ad onorare di più chi è più vecchio; accettate dunque le disposizioni che vi do come rispondenti ad usi e leggi antiche. (by Stuurm)Copyright skuolasprint.it 2018-2025 © Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale.