La peste in Atene - versione greco

Corso di greco lingua e civiltà versione greco numero 12

Τοις νοσουμενοις οικιαι ουκ εσαν αλλ εν καλυβαις πνιγηραις εναιον ο φθορος εγιγνετο πολυς ουδε συν κοσμω.

Απεθνησκον γαρ πολλοι και συνεχως και νεκροι εν ταις οδοις εκαλιδουντο και περι τας κρηνας ημιΘνητες του ποτου επιθυμια. Τα τε ιερα νεκρων πλεα ην, οτι αυτου επαπεθνησκον. Υπερεβιαζοντο γαρ τω κακω οι ανθρωποι και ες ολιγωριαν ετρεποντο και ιερων και οσιων ομοιως.

Οι περι τας ταφας νομοι εταρασσοντο οτι οι κεκροι εθαπτοντο ως ετυγκἁνε. Και πυροι πολλαι ετευχοντο αυτου επεβαλλον ανωθεν νεκρον επι νεκρον εφηπτον και ταχεως απηρχοντο da Tucidide

I malati non possedevano case (dativo di possesso ai malati non erano le case) ma abitavano in capanne soffocanti; il contagio diveniva grande e senza ordine.

Molti infatti morivano e di continuo i cadaveri rotolavano nelle strade e vi erano persone mezze morte intorno alle fontane per il desiderio di bere. I tempi erano colmi di cadaveri poiché morivano li. Gli uomini erano infatti molto violenti a causa del male e si volgevano al disprezzo e delle cose sacre e in eguall modo di quelle profane.

Le usanze intorno alle sepolture erano sconvolte perché i morti venivano sepolti come (meglio) si poteva.

E molti ricorrevano a modi di sepoltura vergognosi per la mancanza dei mezzi necessari e a causa del grande numero dei morti. E venivano accese molte pire; lì vi (si) gettavano sopra cadavere su cadavere, l'accendevano e se ne andavano subito.

Ripassa le regole grammaticali con il video tutorial: il dativo di possesso

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