A sparta non esiste l'adulterio
Τοσαύτη δ' ἦν κατ' ἐκείνους τοὺς χρόνους σωφροσύνη τῶν γυναικῶν καὶ τοσοῦτον ἀπεῖχε τῆς ὕστερον περὶ αὐτὰς εὐχερείας, ὡς πρότερον ἄπιστον εἶναι τὸ τῆς μοιχείας παρ' αὐταῖς....
Tanto grande era in quei tempi la temperanza delle donne e ciò teneva lontano da loro la cattiva tendenza al male, così che in primo luogo era sleale per loro l’adulterio.
intorno a ciò trattato la Licurgo) diceva: «Nessuno, o straniero, è adultero fra noi». Soggiungendo (part. uπολαμβάνω) quello: «Se se ne trova uno?». «Paga un toro», rispose Geradata, «(così) grande che sporgendosi dal Taigeto, si berrà (fut. πίνω) l’Eurota». Meravigliandosi (part. θαυμάζω) quello, diceva (part. φημί): «Come si troverebbe un bue così grande?». Sorridendo Geradata: