Creso e il sapiente Anacarsi

Ellenisti pagina 284 numero 16

INIZIO: Κροισος ο βασιλευς επιδεξαμενος την της βασιλειας ευδαιμονιαν FINE: και θηριωδους διαγωγης ποιουντος τας αποκρισεις

Il re Creso dopo aver mostrato la ricchezza del regno, interrogava il sapiente Anacarsi su quale considerasse il più valoroso dei presente (lett. di quelli che ci sono). Questo rispose i più selvaggi tra gli animali: infatti sono gli unici a morire coraggiosamente per la libertà.

Creso ritenendo che egli commettesse uno sbaglio chiedeva quale ritenesse il più giusto dei presenti (lett. di quelli che ci sono). Questo di nuovo rispose i più selvaggi tra gli animali: infatti sono i soli a vivere secondo natura, non secondo leggi: infatti la natura è opera del dio, la legge è istituzione dell'uomo, ed è più giusto servirsi delle cose del dio piuttosto che delle invenzioni degli uomini.

Questo volendo ridicolizzare Anacarsi chiedeva anche se gli animali fossero i più saggi.

Anacarsi insegnava che era proprio della saggezza l'onorare la verità della natura piuttosto che l'istituzione della legge. Creso lo derideva di ciò che considerava come risposte dalla Scizia e da una vita selvaggia.Copyright skuolasprint.it 2015-2025 © Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale.

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