Un funesto presagio annuncia la nascita di Paride
Eulogos pagina 314 numero 99
Τη Εκαβη τη του Πριαμου Ιλιου βασιλεως γυναικι, μελλοση τικτειν τεκνον ... ανηρπαζε και ουτως η κακη Ιλιου αισα απεβαινεν.
Ad Ecuba moglie di Priamo re di Troia, che stava per partorire un figlio, durante la notte, durante il sonno, le sembrava di mettere al mondo un tizzone infuocato e (le sembrava) che questo incendiasse e distruggesse e devastasse tutta l'intera Troia.
Priamo il re, conosciuto il sogno da parte di Ecuba, molto meravigliato mandava a chiamare Esaco, un interprete di sogni. Esaco diceva che il fanciullo era destinato a diventare causa della distruzione della patria e ordinava di abbandonarlo.
Quando Ecuba partoriva il bambino, Priamo ordinava allo schiavo Agelao di condurre il neonato presso il monte Ida e di abbandonarlo laggiù. Là il neonato per cinque giorni era nutrito da un orso. In seguito Agelao lo ritrovava indenne, lo allevava come un proprio figlio e lo chiamava Paride. Nel fiore dell'età, Paride partecipava alle contese/gare a Troia e perché eccelleva sugli altri giovani nei combattimenti, veniva riconosciuto da Priamo e veniva accolto nel regno.
Dopo poco tempo Paride rapiva da Sparta Elena, la moglie di Menelao e così si realizzava il funesto destino di Troia.