La caduta di Atene (2)
Ἐν Σπάρτῃ οἱ Λακεδαιμόνιοι ἐκκλησίαν ἐποίουν, ἔνθα οἱ μὲν Κορίνθιοι καὶ οἱ Θηβαῖοι σὺν ἄλλοις συμμάχοις συνεβούλευον μὴ σπένδεσθαι Ἀθηναίοις, ἀλλ' ἐξαιρεῖν....
Gli Spartani facevano un'assemblea a Sparta dove i Corinzi e i Tebani si consultavano con gli altri alleati per non stringere accordi (σπενδω mp) con gli ateniesi ma per escluderli (ἐξαιρέω).
le navi all'infuori di dodici e [ordinavano] agli alleati di andare con gli Spartani per terra e per mare. I messaggeri rifescono i discorsi dei nemici ad Atene e mandano a chiamare Teramene per persuadere i cittadini che è necessario accettare (δέχομαι) la pace. In un primo tempo il popolo disapprovava (imperf θaορῠβέω), perché non voleva perdere (inf ἀποβάλλω)