Il re Travicello (Il greco di Campanini versione greco)
Οι βατραχοι λυπουμενοι επι τη αναρχια πρεσβεις επεμπον προς τον Δια δεομενοι βασιλεα αυτοις διδοναι...
Le rane, poiché erano addolorate per la mancanza di governo (= per l'anarchia), inviavano gli ambasciatori presso Zeus per chiedere di dare loro un re. Egli, (participio presente da ἐπίσταμαι)
conoscendo la loro ingenuità faceva cadere un travicello nel centro dello stagno e le rane, poiché in un primo momento sono stordite dal rumore, si immergevano nella profondità dello stagno.
In seguito, poiché il legno era immobile, dopo che emergevano, non dandosi cura del nuovo re salivano su quello (sul legno ) e si sedevano. Essendosi sdegnate per avere un simile re andavano di nuovo da Zeus ed esigevano che egli cambiasse loro il re. Dicevano infatti che il primo era troppo pigro.
Dunque Zeus, adirandosi, mandava dalle rane una serpe e le rane dopo essere state afferrate venivano da quella mangiate. La favola (lett. il discorso) dimostra che è più prudente avere sovrani pigri e non malvagi e non comandanti cattivi e che è male averli inquietati e tormentati.