L'albero inutile - Il Greco di Campanini
Il greco di Campanini pagina 164 e 165 numero 33
Εν τω αγρω δενδρον εστιν καλον μεν και υψηλον, ακαρπον δε και αχρηστον τω γεωργω· αυτο γαρ μονον καταφυγην τοις στρουθοις παρεχει ....Πολλακις υπο των ανθρωπων το μεν δικαιον ου στεργεται, το δε κερδαλεον διωκεται.
Nel campo di un contadino si trova un albero bello, alto, ma infruttifero ed inutile per il contadino.
Questo infatti offre rifugio soltanto ai passeri. Il bravo contadino vuole tagliare l’albero a causa della sua sterilità, e con colpi di scure e di falce lo assale. I passeri scherniscono con aspre parole il contadino e dicono: "Tu ritieni inutile l'albero, perché non produce frutti, ma esso da alle tue fatiche ombra refrigerante, mentre a noi (da) un tranquillo rifugio, quando nelle giornate rallegriamo i tuoi bambini con i nostri canti.
Perciò, non tagliare l'albero". In un primo tempo il contadino non presta ascolto alle parole dei passeri, dopo, invece, trova sull'albero un grande alveare di api laboriose e allora depone l'ascia e venera come sacro l'albero.
Spesso dagli uomini non viene amato il giusto, ma, ma viene inseguito ciò che da profitto.