Cincinnato - Versione greco Meltemi

Meltemi numero 22

Η Βουλη δε επεμπε τους πρεσβεις παραληψομενους τον υπατον και αξοντας επι την αρχην. Ετυχε ..... Επειτ'ασπασαμενος την γυναικα και των ενδον επιμελεισθαι παραγγειλας ωχετο εις την πολιν.

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Il consiglio mandava gli inviati per prendere il supremo che prendesse il comando. A quel tempo, Quintio, si trovava per caso ad arare un certo campo, per la semina, accompagnando egli stesso i piccoli buoi che lavoravano la maggese, privo di veste, con una cintura e un cappello sulla testa.

Avendo visto una moltitudine di uomini che entravano nel campo fermò l’aratro e per molto tempo non sapeva chi fossero e di che cosa avendo bisogno, erano giunti da lui; in seguito, essendo un tale accorso e avendo esortato a rendere se stesso più decoroso, egli, entrato nella capanna ed essendosi vestito, uscì.

Coloro che erano presenti per la sua presa in carica lo salutarono tutti con affetto non per nome, ma da console e gli misero intorno la veste di porpora, e offrendogli le scuri e le altre insegne del potere, ritenevano giusto di accompagnarlo in città.

E quello, fermandosi per un po’, e piangendo, disse così: “Dunque, il mio campo sarà inseminato quest’anno, e correremo il pericolo di non avere da dove nutrirci”. Poi, avendo abbracciato la moglie e avendola invitata ad occuparsi degli affari di famiglia, se ne andava in città

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