Elogio del filosofo Eufrate (Versione latino Plinio il Giovane)
Elogio del filosofo Eufrate
versione di latino di Plinio il Giovane
traduzione dal libro Littera Litterae 2D
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Euphratem philosophum ego in Syria, cum adulescentulus militarem, penitus et domi inspexi, amarique ab eo laboravi, etsi non erat laborandum....
Io in Siria da giovane, osservai da vicino, profondamente e in casa, il filosofo Eufrate e cercai di essere amato da lui, benchè non bisognava sforzarsi.
Infatti è affabile e disponibile, e pieno di un'umanità che che ammaestra. E volesse il cielo che io sia riuscito a saziare quella speranza che allora egli concepì su di me, così come aumentò (quella speranza) di molto con le sue virtù! Discute sottilmente, gravemente, con eleganza, produce frequentemente persino la sublimità e ampiezza (di Platone).
Perchè dovrei parlarne copiosamente? La sua conversazione è abbondante e varia; dolce all’inizio, e che conduce e sollecita anche quelli che si oppongono. Oltre a ciò, l'altezza del corpo, un bel viso, una chioma semplice, barba grande e bianca; cose che, per quanto si ritengono fortuite e futili, tuttavia gli fanno acquisire moltisima venerazione. Nessun tentennamento nel culto, nessuna tristezza, molta austerità.
Se lo incontri riveriscilo, non temerlo. Somma la santità della sua vita, di pari la sua affabilità. Assale i vizi non gli uomini; né castiga i peccatori, ma li corregge. Segui attento pendendo e desidera di essere persuaso persino quando (già ti) avrà persuaso.
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