Il fanciullo e il delfino - Nuovo dalla sintassi al testo versione latino Plinio il Vecchio

Il fanciullo e il delfino
versione latino Cicerone
Traduzione libro nuovo dalla sintassi al testo

Delphinus hominem non expavescit ut alienum, obviam navigiis venit, alludit exsultans, certat etiam, et quamvis plena praeterit vela....

Il delfino non ha paura dell'uomo come (fosse) un estraneo, viaggia incontro alle navi, gioca saltando, gareggia anche, e supera le vele anche se molto gonfie.

Un delfino, portato nel lago Lucrino durante il principato del divino Augusto, amò un giovane figlio di un povero, che da Baio si recava nella scuola di scrittura a Pozzuoli, che lo chiamò con il nome di Simone, e che si tratteneva nel mezzogiorno (per ore), dopo averlo attirato a sè abbastanza spesso con briciole di pane che gli portava.

In qualsiasi ora del giorno chiamato dal ragazzo, sebbene nascosto e nelle profondità, correva dal fondo, e mangiato dalla mano porgeva il dorso (al ragazzo) affinché salisse, nascondendo per così dire le punte della pinna in una fodera, e portava il ragazzo a Pozzuoli a scuola attraverso l'alto mare, e riportandolo per moltissimi anni nello stesso modo;

fino a quando morto il giovane per una malattia, continuando comunque a venire nel luogo consueto, per la tristezza e per dolori simili, esso stesso - come nessuno potrebbe dubitare - morì di rimpianto.

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-03-31 09:46:33 - flow version _RPTC_G1.3