Parrasio e Zeusi rivali nella pittura (Versione latino Plinio il Vecchio)

Parrasio e Zeusi rivali nella pitturaPlinio il Vecchio
Nuovo Dalla Sintassi al Testo pagina 164 Numero 33

Parrhasius descendisse in certamen cum Zeuxide traditur, et cum Zeuxis detulisset uvas pictas tanto successu ut in scaenam aves advolarent,...

Si tramanda che Parrasio fosse sceso in una gara con Zeusi, e che, quando Zeusi ebbe dipinto dei grappoli d'uva con così grande efficacia che sulla scena accorsero gli uccelli, 8e che) Parrasio avesse dipinto una tenda finta raffigurata con un realismo così veritiero che Zeusi, scostata la tenda, volle che gli venisse mostrato il quadro. Compreso l'errore, concesse la palma, poiché egli aveva tratto in inganno gli uccelli, mentre Parrasio aveva ingannato lui stesso che era un artista.

Si narra anche che dopo in un'altra occasione Zeusi avesse dipinto un ragazzo con in mano dei grappoli d'uva, e quando gli uccelli accorsero all'uva, andò avanti sdegnato nel lavoro, e disse: "Ho dipinto meglio l'uva del ragazzo, poiché se avessi perfezionato anche questo, gli uccelli avrebbero dovuto temerlo". Parrasio per primo diede simmetria alla pittura, per primo l'espressività del volto, l'eleganza della chioma, la grazia della bocca, e con il riconoscimento degli artisti conseguì la palma nelle linee di contorno

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