Lo stordito - versione greco Teofrasto
LO STORDITO
VERSIONE DI GRECO di Teofrasto
Ἔστι δὲ ἡ ἀναισθησία, ὡς ὅρῳ εἰπεῖν, βραδυτὴς ψυχῆς ἐν λόγοις καὶ πράξεσιν, ὁ δὲ ἀναίσθητος τοιοῦτός τις, οἷος λογισάμενος ταῖς ψήφοις καὶ...
TRADUZIONE
La storditaggine, a volerla definire, è una lentezza di spirito nel dire e nell'agire; e lo stordito è un tale che, dopo aver fatto il calcolo con i sassolini ed aver tirato la somma, chiede a chi gli siede vicino: «Quanto fa?». E citato in giudizio, quando deve comparire in tribunale, se ne scorda e se ne va in campagna.
E se qualcuno gli annunzia che è morto uno dei suoi amici, perché vada al funerale, rattristandosi in volto e piangendo esclama: «Con tanti auguri!». E se deve riscuotere denaro che gli è dovuto, è addirittura capace di prendere con sé testimoni. Ed in pieno inverno fa una strapazzata al servo, perché non gli ha comprato i cocomeri. E costringendo i suoi figli a fare alla lotta e a correre, li riduce addirittura allo sfinimento. E quando in campagna cuoce le lenticchie per i figli, mette due volte il sale nella pentola, rendendole immangiabili.
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