L'alveare come la città - VERSIONE latino Virgilio

Versione da "La traduzione" n. 294 pag. 259

Solae communes natos, consortia tecta urbis habent magnisque agitant sub legibus aevum, et patriam solae et certos novere penates,...

Le api uniche tra gli altri animali ad avere figli e tetti in comune nelle sedi, rascorrono la vita secondo le leggi naturali e hanno imparato a riconoscere come uniche una patria e antenati certi, inoltre memori del ritorno dell’inverno esse sperimentano nell’estate la fatica di metter da parte per la comunità la provvista.

Effettivamente talune vigilano sul vitto e, secondo il patto prestabilito si danno da fare nei campi, altre ripongono dentro le pareti domestiche la lacrima del narciso ed il viscido glutine delle cortecce, come base primaria dei favi, poi fanno uscire il tenace cerume;

altre portano; i figli adulti; speranza della razza; altre ammassano purissimo miele e riempiono le celle di nettare liquido. Vi sono di quelle a cui tocca in sorteggio di far la sentinella dinanzi alle porte, ed a turno osservano le nubi acquose del cielo o prelevano il carico di quelle che rientrano, oppure in schiera cacciano fuori dall’arnia i fughi, torma di fannulloni. Ferve l’azione e il miele fragrante odora di timo

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