Un argomentazione di solone

βούλομαι τοίνυν ὑμῖν κἀκεῖνο διηγήσασθαι, ὅ φασί ποτ’ εἰπεῖν Σόλωνα κατηγοροῦντα νόμον τινὸς οὐκ ἐπιτήδειον θέντος....

Voglio riportarvi anche quello che, come enunciano, Solone pronunciò una volta in un processo contro un tale che proponeva una legge non giusta.

Si parla infatti che quello, dopo aver portato a termine l'accusa, disse ai giudici che tutte le città per così dire, hanno un regolamento per cui, se uno falsifica la moneta, è prevista come pena la morte. Avendo chiesto poi se questa legge sembrasse loro giusta e opportuna, come i giudici risposero affermativamente, egli aggiunse che riteneva l'argento una moneta escogitata dai cittadini per le accordi private e le leggi una moneta dello Stato.

Perciò, se qualcuno contraffa e mette in circolazione quella che è moneta dello Stato, i giudici debbono detestarlo e punirlo molto più che se uno falsifica quella che è dei privati. Ed aggiunse un argomento di grande peso per provare che è maggior delitto il guastare le leggi che la moneta:

vale a dire che molte città facevano uso d'argento mescolato con rame e piombo ed erano salve né da ciò avevano tanto danno, ma di quelle che usavano cattive leggi, o lasciavano guastare le buone, non ce ne fu mai alcuna che non perisse.

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