Ritratto di un sicofante

οὐ τέχνης, οὐ γεωργίας, οὐκ ἄλλης ἐργασίας οὐδεμιᾶς ἐπιμελεῖται· οὐ φιλανθρωπίας, οὐχ ὁμιλίας ὐδεμιᾶς οὐδενὶ κοινωνεῖ· ἀλλὰ πορεύεται διὰ...

Non si intende ne d'arti né d'agricoltura, né di commercio, non conosce né dimestichezza, né amicizia, né umanità, ma ingrugnato e tronfio va strisciando per il foro, e mentre si divincola a mò di velenosa serpe o d'attizzato scorpione con la testa ritta e il pungolo in fuori, e sbalzando qua e là, squadra tutti con un colpo d occhio, esamina a chi debba attibuire una calunnia, a chi mordere insidiosamente, o a cui far paura per trarne oro; né ci fu mai chi lo vedesse presso il barbiere, o presso il profumiere, o in alcun altro ritrovo, ma rammingo, senza ricovero, senza consorzio, sciolto da ogni legame socievole, temuto, sfuggito, escluso, va qua e là solitario vagabondando attorniato soltanto da quelle furie che i pittori usano dare per compagne alle ombre dell'ade, (ovvero)

con la Discordia, la Rissa, la sedizione l'invidia, la maledizione, l'invidia, la Maledizione, lo Sterminio.

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